Esempio Dichiarazione Di Nulla A Pretendere Per Consulenza Di Fatto

Esempio Dichiarazione Di Nulla A Pretendere Per Consulenza Di Fatto E Fac Simile

La dichiarazione di nulla a pretendere per consulenza di fatto è un documento attraverso il quale un consulente conferma di non avere più alcuna pretesa economica o legale nei confronti del cliente per il lavoro svolto. Questo certificato formalizza la chiusura del rapporto contrattuale tra le due parti e attesta che tutti i compensi e le obbligazioni sono stati rispettati e saldati. Serve a evitare future controversie e a sancire che il consulente non avanzerà ulteriori richieste di pagamento o reclami riguardanti il progetto o servizio fornito.

Come compilare una dichiarazione di nulla a pretendere per consulenza di fatto

Una dichiarazione di “nulla a pretendere” per una consulenza di fatto è una quietanza liberatoria che chiude un rapporto professionale nato e svolto senza un contratto scritto, attestando che i corrispettivi pattuiti sono stati pagati e che non residuano altre richieste economiche o risarcitorie tra le parti per quella specifica attività. Ha una doppia funzione, perché prova l’avvenuto pagamento e, se ben formulata, rende esplicita la rinuncia a ogni ulteriore pretesa collegata alla prestazione resa in quel perimetro. Per essere efficace deve eliminare ambiguità sull’oggetto e sul tempo, indicare con precisione chi è il consulente e chi il committente, a che attività si riferisce la liberatoria, in quale periodo la prestazione è stata svolta, quali documenti economici sono stati emessi e saldati e con quali estremi di pagamento. Se il rapporto è stato realmente professionale e autonomo, la rinuncia può essere ampia; se invece la “consulenza” ha mascherato un lavoro subordinato di fatto, la liberatoria privata non mette al riparo dalla possibile riqualificazione del rapporto e dalla conseguente inopponibilità di rinunce a diritti del lavoro, che la legge considera protetti e impugnabili se non sottoscritte in sedi assistite. Per questo è essenziale che il testo descriva la prestazione come attività autonoma, richiami i risultati consegnati e colleghi la quietanza a fatture o ricevute e non a paghe e strumenti tipici della subordinazione.

Sotto il profilo fiscale e contributivo la dichiarazione non sostituisce gli adempimenti di legge e non può “sanare” omissioni. Se il consulente opera con partita IVA, il pagamento deve risultare da fattura regolare con eventuale rivalsa previdenziale e IVA ove dovuta; se ha svolto una prestazione occasionale, il pagamento deve essere coerente con le regole su ritenuta e contribuzione e con i limiti di abitualità.

La liberatoria non elimina obblighi verso l’erario o gli enti previdenziali e non può trasformare compensi in liberalità. È invece utile per cristallizzare che il corrispettivo è stato integralmente corrisposto con mezzi tracciabili e che non sono dovuti ulteriori rimborsi o penali, evitando rivendicazioni tardive sull’accordo economico verbale.

La tenuta della dichiarazione dipende dalla sua capacità di delimitare l’ambito oggettivo e temporale. Occorre riferirsi alla consulenza identificata per progetto, incarico o commessa, indicare le date di inizio e fine, elencare i documenti economici quietanzati richiamando numeri e date e specificare che la rinuncia copre qualsiasi ulteriore pretesa “in relazione a tale incarico e fino alla data odierna”. Un linguaggio troppo generico rischia interpretazioni estensive su altri rapporti tra le stesse parti; un linguaggio troppo scarno potrebbe non chiudere davvero il fascicolo. Se con la liberatoria si intendono comporre divergenze sorte su importi o qualità della prestazione, è opportuno qualificarla come accordo a saldo e stralcio, rendere evidente che entrambe le parti hanno fatto concessioni e chiarire che l’importo pagato definisce integralmente le rispettive posizioni; in questo caso la dichiarazione assume la natura di transazione e giova alla sua stabilità che sia firmata da soggetti muniti di poteri e scambiata con strumenti idonei a dare certezza alla data.

Ci sono limiti che non si possono superare con una formula di stile. Non si può esonerare la responsabilità per dolo o colpa grave, non si può rinunciare a diritti indisponibili né aggirare discipline imperative, come quelle a tutela del lavoro subordinato. Se durante la “consulenza” sono stati creati contenuti o soluzioni protette da diritto d’autore o da segreti aziendali, la liberatoria economica non basta a regolare l’uso futuro dei risultati; è prudente affiancarle, prima o insieme alla firma, un atto che disciplini in modo espresso la titolarità e le licenze sui deliverable, la riservatezza e i divieti di utilizzo oltre il corrispettivo pagato. Ugualmente, se l’accordo informale ha coinvolto dati personali o credenziali, la liberatoria non sostituisce le cautele sulla privacy e sulle restituzioni di materiali e accessi.

Quanto alla forma, basta la scrittura privata firmata da chi ha titolo a impegnare le parti; per rafforzarne l’opponibilità temporale è consigliabile darle “data certa” mediante scambio via PEC, firma digitale con marca temporale o registrazione volontaria, allegando copia di fatture, note, bonifici e ogni evidenza di pagamento. La clausola centrale può essere scritta in modo semplice e lineare senza rinunciare alla precisione: il committente dichiara di avere corrisposto al consulente la somma complessiva di una certa entità a saldo della consulenza di fatto svolta per il progetto o incarico identificato tra due date, con richiamo a fatture o ricevute e ai relativi pagamenti; il consulente attesta di aver incassato tali somme, di non avere altre pretese economiche o risarcitorie nei confronti del committente in relazione a quell’incarico e fino alla data di sottoscrizione e di rilasciare la presente a ogni effetto di legge; entrambe le parti prendono atto che restano fermi gli obblighi fiscali e previdenziali, che non si rinuncia a diritti inderogabili e che la liberatoria non copre responsabilità per dolo o colpa grave. Se vi è stato anche uno scambio di materiali o credenziali, è utile aggiungere che ogni bene o documento è stato restituito o consegnato, così da evitare code operative.

Se emergono dubbi sulla reale natura del rapporto o se si vuole evitare che la liberatoria venga impugnata per vizi del consenso, è prudente formalizzare la definizione del rapporto in una sede assistita e, quando occorre, affiancarla a un accordo che regoli proprietà intellettuale, riservatezza e non concorrenza in modo coerente con la legge. Così concepita, la dichiarazione di nulla a pretendere per una consulenza di fatto svolge davvero la sua funzione: chiude il capitolo economico, riduce l’incertezza documentale di un rapporto privo di contratto scritto e non pretende effetti che l’ordinamento non riconosce.

Esempi di dichiarazione di nulla a pretendere per consulenza di fatto

Di seguito è possibile trovare gli esempi di dichiarazione di nulla a pretendere per consulenza di fatto.

Dichiarazione di nulla a pretendere del committente a favore del consulente

Io sottoscritto/a ________________________, nato/a a ________________________ il ________________________, C.F./P.IVA ________________________, residente/sede in ________________________, documento n. ________________________ rilasciato da ________________________, in qualità di committente, dichiaro nei confronti del/la consulente ________________________ C.F./P.IVA ________________________ con sede/residenza in ________________________ che, in relazione alla consulenza di fatto svolta per il progetto/incarico ________________________ nel periodo dal ________________________ al ________________________, con riferimento ai documenti economici n. ________________________ del ________________________ per complessivi euro ________________________ (in lettere ________________________), interamente saldati in data ________________________ a mezzo ________________________ con riferimento ________________________, nulla è più dovuto e nulla ho a pretendere a qualsiasi titolo economico o risarcitorio fino alla data odierna. Resta inteso che la presente dichiarazione non incide su obblighi fiscali o previdenziali di legge, non comporta rinunce a diritti inderogabili e non copre eventuali responsabilità per dolo o colpa grave.
Luogo ________________________ Data ________________________.
Firma del committente ________________________

Dichiarazione di nulla a pretendere del consulente a favore del committente

Io sottoscritto/a ________________________, C.F./P.IVA ________________________, con sede/residenza in ________________________, documento n. ________________________ rilasciato da ________________________, in qualità di consulente, dichiaro nei confronti del committente ________________________ C.F./P.IVA ________________________ con sede/residenza in ________________________ che, per la consulenza di fatto prestata in relazione al progetto/incarico ________________________ svolta dal ________________________ al ________________________, ho ricevuto il compenso complessivo di euro ________________________ (in lettere ________________________) come da fattura/ricevuta n. ________________________ del ________________________ quietanzata in data ________________________ mediante ________________________ riferimento ________________________. Attesto pertanto di non avere ulteriori pretese economiche o risarcitorie collegate al suddetto incarico e fino alla data odierna, restando fermi gli obblighi di legge in materia fiscale e previdenziale, l’eventuale disciplina separata su proprietà intellettuale e riservatezza, nonché l’esclusione di qualsiasi effetto liberatorio per condotte connotate da dolo o colpa grave.
Luogo ________________________ Data ________________________.
Firma del consulente ________________________

Dichiarazione di nulla a pretendere a saldo e stralcio per consulenza di fatto

Le parti ________________________ C.F./P.IVA ________________________ con sede in ________________________ (committente) e ________________________ C.F./P.IVA ________________________ con sede/residenza in ________________________ (consulente) dichiarano che ogni pendenza economica relativa alla consulenza di fatto svolta per il progetto/incarico ________________________ nel periodo dal ________________________ al ________________________ è stata definita in data ________________________ mediante corresponsione a favore del consulente della somma di euro ________________________ (in lettere ________________________) a saldo e stralcio, come da documento economico n. ________________________ del ________________________ quietanzato con pagamento ________________________ riferimento ________________________. Con la presente ciascuna parte attesta che nulla ha più a pretendere nei confronti dell’altra, a qualsiasi titolo economico o risarcitorio, in relazione all’incarico indicato e fino alla data odierna, con espressa salvezza dei diritti inderogabili di legge, degli obblighi fiscali e previdenziali e dell’inopponibilità della presente a fatti di dolo o colpa grave.
Luogo ________________________ Data ________________________.
Firma del committente ________________________ Firma del consulente ________________________

Dichiarazione parziale di nulla a pretendere per periodo/lotto di attività

Io sottoscritto/a ________________________, C.F./P.IVA ________________________, in qualità di ________________________ (committente/consulente), con sede/residenza in ________________________, documento n. ________________________ rilasciato da ________________________, dichiaro che, con riferimento alla consulenza di fatto relativa al progetto/incarico ________________________ per le attività eseguite e consegnate nel periodo dal ________________________ al ________________________, identificate nei deliverable ________________________ e nei documenti economici n. ________________________ del ________________________ per euro ________________________ (in lettere ________________________), pagati/incassati in data ________________________ mediante ________________________ riferimento ________________________, sino alla suddetta data nulla è più dovuto e nulla resta da pretendere a qualsiasi titolo per il perimetro qui descritto. Restano impregiudicate eventuali prestazioni successive, la disciplina su proprietà intellettuale e riservatezza ove applicabile, gli obblighi fiscali e previdenziali e la non copertura di responsabilità per dolo o colpa grave.
Luogo ________________________ Data ________________________.
Firma del dichiarante ________________________

Fac simile dichiarazione di nulla a pretendere per consulenza di fatto Word

Di seguito viene proposto un fac simile dichiarazione di nulla a pretendere per consulenza di fatto Word da scaricare.

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