Esempio Dichiarazione Di Nulla A Pretendere Dipendente

Esempio Dichiarazione Di Nulla A Pretendere Dipendente E Fac Simile

La dichiarazione di nulla a pretendere dipendente è un documento che un lavoratore firma per attestare che non ha ulteriori richieste economiche o diritti pendenti nei confronti del datore di lavoro, in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro. Questo atto serve a chiudere definitivamente ogni contenzioso economico tra le parti, confermando che tutte le spettanze dovute sono state regolarmente corrisposte e che il dipendente non avanzerebbe in futuro ulteriori rivendicazioni.

Come compilare una dichiarazione di nulla a pretendere dipendente

Una dichiarazione di “nulla a pretendere” rilasciata dal dipendente è, in sostanza, una quietanza liberatoria con cui il lavoratore attesta di aver ricevuto le somme dovute per il rapporto e di non avere altre pretese economiche o risarcitorie nei confronti del datore per quello specifico rapporto di lavoro. Dal punto di vista civilistico può limitarsi a svolgere la funzione di quietanza, quando fotografa e prova il pagamento di retribuzioni, ratei, TFR e indennità, oppure assumere la natura di vera e propria transazione quando, a saldo e stralcio, compone o previene controversie su poste discusse, con reciproche concessioni delle parti: in quest’ultimo caso la sua logica rientra nella definizione codicistica di transazione, cioè l’accordo con cui le parti, facendosi reciproche concessioni, pongono fine a una lite iniziata o ne prevengono una potenziale.

Nel diritto del lavoro, però, rinunce e transazioni del dipendente sono fortemente protette: se riguardano diritti derivanti da norme inderogabili di legge o di contratti collettivi, sono impugnabili dal lavoratore entro sei mesi, con un qualsiasi atto scritto idoneo a far conoscere la volontà di impugnare; il termine decorre dalla cessazione del rapporto o dalla data della rinuncia se successiva. Questa disciplina speciale non mira a impedire gli accordi, ma a evitare che dichiarazioni generiche o non assistite si traducano in rinunce inconsapevoli. La stessa norma stabilisce, tuttavia, che quando l’accordo è sottoscritto in una “sede protetta” — per esempio davanti alla commissione di conciliazione presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, in sede sindacale, o innanzi a una commissione di certificazione — l’impugnazione prevista per le rinunce “deboli” non opera: proprio nelle sedi protette la legge presume che il lavoratore sia stato tutelato nella formazione della sua volontà.

Se la liberatoria coincide con un verbale di conciliazione, la sua efficacia pratica cresce ulteriormente. Il tentativo di conciliazione in sede amministrativa o sindacale si conclude con un processo verbale che, verificata la regolarità formale, può essere dichiarato esecutivo con decreto del tribunale, permettendo di azionare coattivamente le obbligazioni assunte in quell’accordo; nelle procedure presso l’Ispettorato, la conciliazione “monocratica” comporta espressamente l’inapplicabilità dell’impugnazione ex articolo 2113 ai commi che consentono di rimettere in discussione le rinunce non assistite. Di fatto, se si vuole che un “nulla a pretendere” chiuda davvero ogni pendenza, la strada più sicura è una conciliazione assistita in sede protetta, anziché una semplice quietanza privata.

Sul contenuto, la differenza tra un foglio che “suona bene” e un titolo davvero utile sta nella precisione. Una liberatoria efficace identifica le parti con esattezza, collega la dichiarazione a un rapporto individuato (ad esempio richiamando contratto, inquadramento, date di assunzione e cessazione) e indica i documenti economici saldati con i relativi importi e riferimenti fiscali, così da far emergere la funzione di quietanza; se vi sono poste controverse che si compongono con reciproche concessioni, occorre che la natura “transattiva” emerga chiaramente, evitando formule vaghe come “nulla a pretendere per qualsiasi titolo” che, fuori da una sede protetta, restano esposte all’impugnazione ex articolo 2113. È altrettanto importante che il testo delimiti l’oggetto e il tempo (“in relazione al rapporto di lavoro… e fino alla data odierna”), perché una liberatoria generalissima rischia letture estensive, mentre una troppo scarna può non chiudere davvero il fascicolo.

Ci sono limiti che nessuna dichiarazione può superare. Una liberatoria non può coprire condotte dolose o gravemente colpose, non cancella obblighi di legge come quelli fiscali e contributivi, non elide la responsabilità da infortuni o da violazioni di sicurezza e non consente di rinunciare preventivamente a diritti indisponibili. Per questo, quando il datore di lavoro desidera una chiusura “a prova di contenzioso”, la sede protetta è la cornice più idonea; quando invece l’obiettivo è solo provare che il dipendente ha ricevuto quanto maturato, è sufficiente una quietanza analitica, sapendo però che un’eventuale clausola di rinuncia generica resta impugnabile entro i sei mesi di legge.

Un modo lineare di redigere la clausola centrale, senza appesantire l’atto, è questo: il lavoratore si identifica, richiama il rapporto e i documenti saldati, attesta di aver percepito le somme indicate e dichiara di non avere ulteriori pretese in relazione a quel rapporto e fino alla data odierna, precisando che la dichiarazione non comporta rinunce a diritti inderogabili e non copre dolo o colpa grave; se l’accordo è transattivo o chiude una lite, si aggiunge che esso è stipulato a saldo e stralcio con reciproche concessioni e lo si sottoscrive in sede protetta, così da sottrarlo alla finestra di impugnazione prevista per le rinunce non assistite. Con questa architettura la “nulla a pretendere” diventa un documento davvero spendibile: prova i pagamenti, definisce il perimetro delle rinunce in modo consapevole e, se occorre, si trasforma in un verbale esecutivo in grado di blindare la chiusura del rapporto.

Esempi di dichiarazione di nulla a pretendere dipendente

Di seguito è possibile trovare gli esempi di dichiarazione di nulla a pretendere dipendente.

Dichiarazione di nulla a pretendere per cessazione del rapporto di lavoro

Il/La sottoscritto/a ________________________, nato/a a ________________________ il ________________________, C.F. ________________________, residente in ________________________, documento di identità n. ________________________ rilasciato da ________________________, in qualità di dipendente cessato di ________________________ con sede in ________________________ C.F./P.IVA ________________________, dichiara che il rapporto di lavoro intercorso dal ________________________ al ________________________ si è concluso e che in data ________________________ ha percepito complessivamente euro ________________________ (in lettere ________________________) a titolo di competenze di fine rapporto come risultanti dal cedolino di cessazione n. ________________________ del mese di ________________________ e dai relativi documenti fiscali. Attesta pertanto di non avere null’altro a pretendere, a qualsiasi titolo retributivo, indennitario, rimborsuale o risarcitorio, nei confronti del datore di lavoro in relazione al rapporto sopra indicato e fino alla data odierna, ferma restando l’inefficacia di ogni rinuncia rispetto a diritti inderogabili di legge o di contratto collettivo e l’esclusione di condotte dolose o gravemente colpose.
Luogo ________________________ Data ________________________.
Firma del/la dipendente ________________________

Dichiarazione di nulla a pretendere con indicazione delle voci liquidate

Il/La sottoscritto/a ________________________, nato/a a ________________________ il ________________________, C.F. ________________________, residente in ________________________, documento n. ________________________ rilasciato da ________________________, dipendente di ________________________ con sede in ________________________, dichiara di aver ricevuto in data ________________________ l’importo complessivo di euro ________________________ (in lettere ________________________), somma che include retribuzioni maturate sino al ________________________, ratei di mensilità aggiuntive, indennità sostitutiva del preavviso ove dovuta, compensazione per ferie e permessi non goduti e trattamento di fine rapporto come da prospetti e cedolini n. ________________________ relativi al mese di ________________________. Dichiara che, per il rapporto di lavoro intercorso dal ________________________ al ________________________, non residuano ulteriori pretese economiche nei confronti del datore di lavoro, salvo i diritti che la legge e la contrattazione collettiva qualificano come indisponibili e fatti salvi i casi di dolo o colpa grave.
Luogo ________________________ Data ________________________.
Firma del/la dipendente ________________________

Dichiarazione di nulla a pretendere a saldo e stralcio sottoscritta in sede protetta

Il/La sottoscritto/a ________________________, nato/a a ________________________ il ________________________, C.F. ________________________, residente in ________________________, documento n. ________________________ rilasciato da ________________________, dichiara che, in relazione al rapporto di lavoro intercorso con ________________________ C.F./P.IVA ________________________ dal ________________________ al ________________________, le parti hanno definito ogni pendenza economica in data ________________________ mediante corresponsione a proprio favore di euro ________________________ (in lettere ________________________) a saldo e stralcio, come da verbale sottoscritto presso ________________________ in sede protetta. Con la presente attesta di non avere null’altro a pretendere nei confronti del datore di lavoro per il rapporto indicato e fino alla data odierna, prendendo atto che l’accordo è stato concluso con reciproche concessioni e che restano esclusi dalla rinuncia i diritti indisponibili e i casi di dolo o colpa grave.
Luogo ________________________ Data ________________________.
Firma del/la dipendente ________________________
Firma del datore di lavoro ________________________

Dichiarazione parziale di nulla a pretendere fino a una determinata data

Il/La sottoscritto/a ________________________, nato/a a ________________________ il ________________________, C.F. ________________________, residente in ________________________, documento n. ________________________ rilasciato da ________________________, dipendente di ________________________ con sede in ________________________, dichiara che, con riferimento al rapporto di lavoro in corso, ha percepito quanto dovuto sino alla data ________________________ per retribuzioni, ratei e competenze maturate, per complessivi euro ________________________ (in lettere ________________________) come da cedolini n. ________________________ relativi al mese di ________________________. Per effetto di quanto sopra attesta di non avere null’altro a pretendere sino alla medesima data in relazione alle voci economiche liquidate, restando impregiudicati i diritti maturandi successivi, le competenze di fine rapporto e ogni diritto indisponibile previsto dalla legge o dal contratto collettivo, nonché esclusi i casi di dolo o colpa grave.
Luogo ________________________ Data ________________________.
Firma del/la dipendente ________________________

Fac simile dichiarazione di nulla a pretendere dipendente Word

Di seguito è possibile trovare un fac simile dichiarazione di nulla a pretendere dipendente Word da scaricare.

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