Il recesso dal contratto per fornitura di servizi è un diritto che permette a una delle parti coinvolte in un contratto di interrompere unilateralmente e anticipatamente il rapporto contrattuale, secondo i termini e le condizioni previste dalla legge o dal contratto stesso. Questa azione implica che il contratto cessa di produrre i suoi effetti a partire dalla data di recesso, liberando la parte recedente dagli obblighi futuri, seppur mantenendo inalterati gli effetti prodotti fino a quel momento.
Come scrivere un recesso contratto per fornitura di servizi
Ecco una guida chiara su come orientarti nel recesso da un contratto di fornitura di servizi, mettendo in fila regole, eccezioni e accortezze pratiche senza trasformarle in cavilli. La prima distinzione utile è tra recesso e risoluzione: il recesso è la facoltà di sciogliere il vincolo per scelta unilaterale quando la legge o il contratto lo permettono; la risoluzione interviene invece quando l’altra parte non adempie o adempie male e serve a chiudere il rapporto per colpa. Nei servizi questa differenza conta perché il recesso opera di regola “per il futuro”, mentre la risoluzione guarda all’inadempimento già verificatosi e apre il tema dei danni.
Se hai sottoscritto il contratto come consumatore a distanza o fuori dai locali del professionista, la legge ti riconosce il diritto di ripensamento entro un termine breve che decorre dalla conclusione del contratto: basta una dichiarazione su un supporto durevole, senza penali e senza dover spiegare il motivo. Se però hai chiesto che l’esecuzione inizi durante quel periodo, il professionista può trattenere un importo proporzionato alla parte di servizio già erogata; se il servizio è stato eseguito integralmente con tuo consenso espresso e con accettazione della perdita del recesso, quel diritto viene meno. Nei contratti firmati in sede, il ripensamento non si applica e la via d’uscita dipende da ciò che è stato pattuito o dalle regole del codice civile.
Nei rapporti tra imprese o quando non si applica il ripensamento, diventano centrali durata, preavviso e clausole di uscita. Nei servizi a tempo indeterminato il recesso è normalmente ammesso con un preavviso congruo, spesso scritto nel contratto; nei servizi a tempo determinato, salvo una clausola che lo consenta, l’uscita anticipata è eccezione e può comportare costi di early termination oppure, se il rapporto è assimilabile a un appalto, un indennizzo per spese, attività svolte e un mancato guadagno equo. Nelle prestazioni d’opera il committente può sciogliersi in ogni momento corrispondendo compenso per quanto già eseguito e rimborsando le spese, mentre il professionista può recedere solo per giusta causa. La conseguenza pratica è che la stessa espressione “fornitura di servizi” può generare effetti economici molto diversi a seconda dello schema giuridico realmente adottato.
Una fonte frequente di contenzioso sono i rinnovi taciti. Molti contratti di servizi prevedono che, in mancanza di disdetta nella finestra indicata, l’accordo si rinnovi automaticamente per un ulteriore periodo. In ambito consumeristico è oggi previsto un obbligo di preavviso scritto prima della scadenza con l’indicazione del termine entro cui disdire; se questo avviso non arriva, puoi recedere senza penali e senza attendere la nuova scadenza, fermo restando il pagamento del servizio effettivamente fruito. Anche quando la controparte è un’impresa, la trasparenza delle condizioni di rinnovo e la proporzionalità di eventuali oneri di uscita restano parametri con cui giudicare la legittimità di penali o costi.
Se il problema non è cambiare idea ma la qualità del servizio, non si parla propriamente di recesso ma di risoluzione per inadempimento. In concreto si formalizza una diffida ad adempiere con cui assegni un termine ragionevole per rimediare, avvertendo che, in mancanza, il contratto si intenderà risolto di diritto; se esiste una clausola risolutiva espressa che collega lo scioglimento a specifiche violazioni, basta dichiarare di avvalersene quando l’evento si verifica. Questa via è utile quando vuoi anche ottenere la restituzione di quanto pagato per prestazioni non rese e l’eventuale risarcimento del danno, mentre il recesso “libero” normalmente non apre automaticamente ai danni.
Sul piano operativo la forma fa sostanza. Una comunicazione tracciabile con riferimento al contratto, alla base giuridica utilizzata, alla data di efficacia e agli effetti attesi evita incertezze sulla decorrenza. Nei servizi digitali o gestionali, il recesso ben fatto include un piano di uscita: in quali formati saranno esportati i dati, per quanto tempo resterà disponibile un accesso in sola lettura, quando saranno cancellati gli archivi e chi rilascerà l’attestazione di avvenuta cancellazione; se il fornitore tratta dati personali per tuo conto, richiama le clausole privacy sulla restituzione o cancellazione alla cessazione. Nei servizi con apparati in comodato o con credenziali dedicate, programma ritiro, restituzione e revoca degli accessi nella stessa comunicazione, indicando contatti e tempi.
Attenzione infine alle penali e agli addebiti ricorrenti. Le clausole che impongono costi manifestamente eccessivi o squilibri a carico del consumatore possono essere inefficaci; negli altri casi una penale è in linea di principio valida ma, se appare sproporzionata, può essere ridotta in sede giudiziale. Per evitare addebiti postumi, alla data di cessazione revoca eventuali autorizzazioni di addebito diretto e chiedi un conteggio finale con il solo conguaglio fino alla cessazione. Se la controparte applica modifiche unilaterali e non le accetti, ricorda che la comunicazione di variazione deve lasciare una finestra reale per recedere senza oneri, e che in mancanza di preavviso conforme puoi opporre la non applicabilità della modifica e chiudere il rapporto senza penali.
La regola d’oro è semplice: leggi il contratto, individua la base giuridica più favorevole tra ripensamento, recesso pattizio e risoluzione, formalizza con chiarezza e prova documentale, e accompagna l’uscita con un piano che metta in sicurezza dati, accessi e beni. Piccole differenze nelle clausole su durata, rinnovo, preavviso e penali cambiano tempi e costi dell’uscita, perciò quando sono in gioco somme rilevanti o servizi critici vale la pena far controllare il testo prima di inviare la comunicazione.
Esempi di recesso contratto per fornitura di servizi
Di seguito è possibile trovare gli esempi di recesso contratto per fornitura di servizi.
Recesso entro 14 giorni per contratto di fornitura di servizi concluso a distanza o fuori dai locali
Oggetto: Recesso entro 14 giorni dal contratto di fornitura di servizi n. ________________________
Mittente: ________________________ codice fiscale/partita IVA ________________________ domicilio/sede ________________________ CAP ______ città ________________________ PEC/e-mail ________________________ telefono ________________________
Destinatario (fornitore di servizi): ________________________ partita IVA ________________________ sede legale ________________________ CAP ______ città ________________________ PEC ________________________
Riferimenti contrattuali: numero contratto ________________________ sottoscritto il ________________________ canale di sottoscrizione ________________________ codice cliente/utenza ________________________ servizio erogato ________________________
Con la presente dichiaro di esercitare il diritto di recesso entro 14 giorni dal contratto sopra indicato. Chiedo la cessazione del rapporto senza penali e il rimborso delle somme eventualmente corrisposte entro i termini di legge, con accredito su IBAN ________________________. Qualora l’esecuzione del servizio sia già iniziata su mia richiesta nel periodo di recesso, accetto il solo addebito proporzionato alla parte già erogata fino alla ricezione della presente. Revoco eventuali autorizzazioni di addebito diretto/RID/SEPA collegate al contratto.
Luogo e data: ________________________
Firma: ________________________
Disdetta alla prima scadenza utile con preavviso contrattuale
Oggetto: Disdetta del contratto di fornitura di servizi n. ________________________ alla scadenza del ________________________
Mittente: ________________________ codice fiscale/partita IVA ________________________ domicilio/sede ________________________ CAP ______ città ________________________ PEC/e-mail ________________________ telefono ________________________
Destinatario (fornitore di servizi): ________________________ partita IVA ________________________ sede legale ________________________ CAP ______ città ________________________ PEC ________________________
Riferimenti contrattuali: numero contratto ________________________ decorrenza ________________________ durata ________________________ codice cliente/utenza ________________________ servizio erogato ________________________
Comunico la volontà di non rinnovare il contratto indicato e di recedere alla prima scadenza utile del ________________________, nel rispetto del termine di preavviso pari a ______ giorni previsto dalle condizioni contrattuali. Chiedo conferma scritta della data di cessazione, l’interruzione di ogni addebito successivo e l’emissione del conteggio/fattura di chiusura con il solo conguaglio dei corrispettivi maturati fino alla cessazione. Per eventuali rimborsi indico l’IBAN ________________________. Revoco gli addebiti diretti/RID/SEPA con efficacia dalla medesima data.
Luogo e data: ________________________
Firma: ________________________
Recesso per modifica unilaterale delle condizioni contrattuali
Oggetto: Recesso per modifica unilaterale delle condizioni del contratto di fornitura di servizi n. ________________________
Mittente: ________________________ codice fiscale/partita IVA ________________________ domicilio/sede ________________________ CAP ______ città ________________________ PEC/e-mail ________________________ telefono ________________________
Destinatario (fornitore di servizi): ________________________ partita IVA ________________________ sede legale ________________________ CAP ______ città ________________________ PEC ________________________
Riferimenti contrattuali: numero contratto ________________________ oggetto ________________________ codice cliente/utenza ________________________
In relazione alla comunicazione di modifica unilaterale ricevuta in data ________________________ con decorrenza dal ________________________, non accetto le nuove condizioni ed esercito il diritto di recesso senza oneri. Chiedo che il contratto cessi alla data di efficacia indicata nella comunicazione, ovvero alla prima data utile successiva, con applicazione delle condizioni previgenti fino alla cessazione. Domando l’emissione del conteggio/fattura di chiusura con conguaglio dei soli corrispettivi maturati e l’accredito di eventuali rimborsi su IBAN ________________________. Revoco eventuali addebiti diretti/RID/SEPA dalla medesima data.
Luogo e data: ________________________
Firma: ________________________
Recesso per giusta causa/inadempimento grave in contratto di durata
Oggetto: Recesso per giusta causa dal contratto di fornitura di servizi n. ________________________
Mittente: ________________________ codice fiscale/partita IVA ________________________ domicilio/sede ________________________ CAP ______ città ________________________ PEC/e-mail ________________________ telefono ________________________
Destinatario (fornitore di servizi): ________________________ partita IVA ________________________ sede legale ________________________ CAP ______ città ________________________ PEC ________________________
Riferimenti contrattuali: numero contratto ________________________ decorrenza ________________________ servizio erogato ________________________ codice cliente/utenza ________________________
Per i seguenti inadempimenti gravi e non occasionali, già contestati con comunicazione del ________________________ e del ________________________, esercito recesso per giusta causa con efficacia dal ________________________:
Chiedo la cessazione delle prestazioni alla data indicata, la disattivazione di accessi/utenze e l’emissione del rendiconto finale con addebito dei soli corrispettivi maturati fino alla cessazione, oltre alla restituzione di somme eventualmente non dovute con accredito su IBAN ________________________. Mi riservo la richiesta di risarcimento dei danni. Revoco gli addebiti diretti/RID/SEPA a far data dalla cessazione e resto disponibile per la restituzione/ritiro di eventuali beni o materiali entro ________________________ presso ________________________.
Luogo e data: ________________________
Firma: ________________________
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